domenica 31 ottobre 2010

Un incontro con SiFu Fung Chun

Sifu Sergio Iadarola ha pubblicato un bel video sulla sua visita al villaggio di Gu Lo, in cui ha incontrato SiFu Fung Chun, il più anziano tra i Maestri di Wing Chun viventi, appartenente alla vecchia generazione. SiFu Fung Chun è uno dei più anziani studenti del Dr Leung Jan. Questo fa di lui uno studente di Wing Chun della stessa generazione del Gran Maestro Yip Man. Grazie a SiFu Sergio per averlo caricato su YouTube!

sabato 30 ottobre 2010

[Video] SiFu Norbert Maday in Lituania

Date un'occhiata all'ultimo video di SiFu Norbert Maday (WingTsun Leung Ting system) in Lituania. Interessante notare come l'allievo brutalizzato (non saprei dirlo in modo diverso) ringrazi sempre il Maestro per i pugni presi, ovviamente da fermo ovvero ricevendo senza tentare di difendersi. Ah, già, dimenticavo: è una dimostrazione! Sì, ma di che?

venerdì 29 ottobre 2010

穿橋 - Chyun Kiu

Mesi fa sentii parlare per la prima volta del Chyun Sau (穿手), senza neanche immaginare che fosse un movimento presente ed allenato (alcune volte male) anche nel lineage Leung Ting. Si tratta del movimento del terzo set della Chum Kiu che segue il Kiu Sau.


穿 [chuān] significa 'penetrare', ma ha anche il senso di 'indossare'. Come verbo ha proprio l'idea di penetrare attraverso una superficie, passarvi dentro. Deriva da 穴 [xué], il 'buco', e da 牙 [yá] 'dente'. In cantonese lo troviamo come /Chyun/ o /Cheun/.

Nel lineage Leung Ting lo troviamo accompagnato da 橋 [qiáo], il ponte, mentre in altri è accompagnato da 手 [shǒu], la mano. 橋 [qiáo] è la forma antica di 桥[qiáo]. Deriva da 木 [mù], il 'legno', e da 乔 (o 喬) [qiáo], 'alto e curvo'. Etimologicamente ha la stessa origine di 乔 [qiáo] (come in 乔木 [qiáomù], 'pergolato').

Il problema di questo tipo di lavoro sta nell'utilizzo interno o esterno alla guardia dell'avversario. Di solito viene eseguito internamente nel lineage LT, mentre è solitamente usato dall'esterno dalla Famiglia Cheung. Qual è più giusto? Una domanda da non porre su questo blog. Sono giuste entrambe le applicazioni!

giovedì 28 ottobre 2010

[Video] Sezioni di Chi Sau della Chum Kiu 2

Ancora una carrellata di video della Scuola di SiFu Leung Kwok Wah, dell'IWTA di SiJo Leung Ting. Buona visione...

Quarta sezione di Chi Sau della Chum Kiu



Seconda sezione di Chi Sau della Chum Kiu



Terza sezione di Chi Sau della Chum Kiu

mercoledì 27 ottobre 2010

[Video] Wu Dip Dao contro il bastone

Ancora un video da guardare con attenzione. Si può ammirare un lavoro tecnico con i coltelli tradizionali del Wing Chun (i movimenti sono tratti dalla forma dei Wu Dip Dao) in applicazione, contro un bastone. Si tratta sempre della Famiglia Pan Nam.

martedì 26 ottobre 2010

[Video] Luk Dim Boon Kwan - Pan Nam

Finalmente troviamo online anche qualche raro video della Famiglia Pan Nam. Lo stesso Pan Nam è ripreso durante l'esecuzione della forma con il palo lungo (Luk Dim Boon Kwan). Per fortuna ci sono sia spiegazioni in cinese che in inglese!

lunedì 25 ottobre 2010

[Video] Sezioni di Chi Sau della Chum Kiu

Oggi vi invito a dare un'occhiata alla carrellata di video, appena pubblicati dalla Scuola di SiFu Leung Kwok Wah, dell'IWTA di SiJo Leung Ting. Buona visione...

Terza sezione di Chi Sau della Chum Kiu



Seconda e quarta sezione di Chi Sau della Chum Kiu



Terza sezione di Chi Sau della Chum Kiu



Prima sezione ed esercizi vari di Chi Sau della Chum Kiu



Sezione mischiate di Chi Sau della Chum Kiu

sabato 23 ottobre 2010

[Video] Siu Nim Tau - Famiglia Yuen Kay San

Sergio Iadarola ha appena caricato su YouTube questo video, mostrando la Siu Nim Tau della famiglia Yuen Kay San, eseguita dal Dr Cheung Yung, uno dei migliori studenti di Sum Nung. Lo ringraziamo, come sempre, per averci dato modo di vedere un'altra versione di una forma.

venerdì 22 ottobre 2010

Il 'reference'

Ospito con grande piacere l'articolo che segue, scritto da Vito Armenise, rigurado il concetto di 'reference', cui abbiamo fatto cenno nei giorni scorsi. Buona lettura e grazie a Vito per aver accolto l'invito a scrivere su questo blog! Chi vuole leggere l'articolo in pdf, corredato dalle immagini scelte dall'autore, me lo richieda via mail.

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La teoria del Reference (置 – Wai Ji), in termini semplici, si riferisce al modo in cui il praticante del Wing Chun posiziona ed indirizza i propri movimenti verso un punto preciso nello spazio.

Per comprenderla bisogna prima di tutto parlare di Yin, Yang e del simbolo che li rappresenta.

Il simbolo di Yin/Yang, mostra che in natura ci sono 2 forze opposte e complementari che agiscono, in continue mutazioni, all’unisono.

Di tutti i principi legati a questo simbolo, in questo momento per la teoria del reference ci interessano solo queste:
  1. Non esiste Yang senza Yin e viceversa. Non è possibile creare solo una delle 2 forze;
  2. Le 2 forze, pur essendo sempre presenti insieme contemporaneamente, hanno natura opposta: Yang è attiva, Yin è passiva;
  3. Yin e Yang sono presenti nel movimento.
Possiamo trasportare i principi sulla natura delle forze Yin e Yang nel Wing Chun, dicendo che alcune tecniche si possono definire “attive” e altre “passive”.

Le tecniche “attive” - Yang, sono che hanno come effetto il colpire o lo spingere l’avversario.

Le tecniche “passive” - Yin sono quelle che tendono ad assorbire e/o prendere “in prestito” l’energia dell’avversario.

Per generare tecniche che abbiano una natura Yin o Yang, riprendendo il principio sopra esposto, serve un movimento.

Il movimento che viene preso in considerazione, ispirato dal simbolo stesso è la rotazione.

La rotazione è il movimento che riesce ad aggiungere forza centrifuga, o centripeta, alle nostre tecniche. La forza centrifuga servirà alle nostre tecniche Yang, la forza centripeta alle tecniche Yin.

Un effetto della rotazione è quello che viene chiamato “arco di potenza” che servirà a farci comprendere dove mettere a fuoco i nostri bersagli.

Per comprendere l’arco di potenza, si può immaginare un giocatore di golf che per prima cosa posiziona la pallina esattamente tra le sue gambe, dopo di che esegue uno swing per colpirla con il massimo della forza. 

Lo swing è a tutti gli effetti un arco che serve generare potenza, con il suo massimo esattamente al centro dell’arco, passato il quale la velocità tenderà a diminuire fino a fermarsi all’altro estremo dell’arco. Ecco perché la pallina viene posta tra le gambe.

Se invece di essere verticale, immaginiamo questo arco di potenza orizzontale, allora lo possiamo applicare alle tecniche di Wing Chun collegate alla rotazione.

L’arco di potenza nel nostro caso parte da un lato e accelera fino alla linea centrale, dove raggiunge il suo massimo.

Il Wing Chun mostra tutto questo nella forma 尋橋 - Chum Kiu.

La Chum Kiu per la prima volta introduce la rotazione con il concetto di Yin/Yang e di conseguenza, l’arco di potenza.

La parte Yang del Reference lo si ritrova in 2 tecniche: la rotazione con il pugno, all’inizio della forma e il Bong Sau con rotazione (Choh Ma). 

I primi 2 elementi del Reference visualizzano e applicano la parte Yang dell’arco di potenza.

Entrambi si fermano sulla linea centrale per indicare che lì c’è il massimo della potenza esprimibile. Se ci si ferma prima, non si è raggiunto il massimo, se ci si ferma dopo si è già in fase di decelerazione.

Come la pallina è al centro dell’arco di potenza del golfista, l’avversario è al centro dell’arco di potenza del praticante del Wing Chun.
 
Un altro motivo per cui l’avversario deve sempre essere sulla linea centrale!

Il terzo elemento del Reference (il Lan) spiega la parte Yin dell’arco di potenza.

Il Lan della forma infatti segue una rotazione contraria a quella del Bong, sfruttando la seconda metà dell’arco di potenza.

Per rendere efficace la tecnica, non bisogna più pensare però ad una seconda metà dell’arco, ma ad un arco che parte dalla linea centrale e termina alla fine della rotazione. Ecco perché il Lan della forma parte dal Bong che è in linea centrale. In questo modo l’arco Yin non è più in decelerazione ( perché oltre la linea centrale), ma anch’esso in accelerazione.

La forma mostra anche che le tecniche Yin, non devono essere puntate sulla linea centrale, ma devono seguire il corpo e puntare sulla linea centrale propria.

Fin qui le basi per capire i vari elementi in gioco. Se però prendessimo le tecniche Yin e Yang separatamente, come fa la forma in quelle sequenze, andremmo contro uno dei principi del simbolo di Yin/Yang che abbiamo visto prima: Yin e Yang si formano contemporaneamente.

La forma ci ha presentato gli elementi in gioco, ma associandoli alla teoria taoista ci sta dando anche quest’ultima informazione: con una rotazione si crea l’opportunità di eseguire contemporaneamente una tecnica Yin ed una tecnica Yang, come mostrato dalle figure seguenti.

L’utilizzo contemporaneo delle braccia è una caratteristica del Wing Chun che offre diversi vantaggi:
  • Attaccare e difendersi simultaneamente. Siccome una singola rotazione può essere usata per potenziare 2 differenti movimenti (una Yin e una Yang), il praticante di Wing Chun può lanciare il suo contrattacco immediatamente, nel momento stesso in cui esegue la difesa, usando la struttura per “velocizzare” il suo contrattacco.
  • Uso dell’angolo tagliente. Ogni tecnica che sfrutta in modo corretto il reference, intercetterà l’attacco avversario con un angolo vantaggioso di 45°, che produce un trapping;
  • Apre la linea. Quando le tecniche Yin e Yang sono usate contemporaneamente, la tecnica Yin “pulisce” la linea centrale per permettere alla tecnica Yang di avanzare e colpire;
  • Corretto focus delle tecniche. Siccome tutte le tecniche Yang sono puntate sulla linea centrale, queste colpiranno l’avversario nel modo più diretto possibile ottenendo come effetto anche la destabilizzazione del suo equilibrio;
  • Facing migliorato. Le tecniche Yin seguono sempre il corpo del praticante che le esegue (linea centrale propria), a 45° dalla linea centrale. Questo movimento permette di portare l’avversario fuori posizione esponendo il suo lato cieco.
Vito Armenise

giovedì 21 ottobre 2010

線位 - Sin Wai

Due brevissimi note sul 線位 (xiànwèi - Sin Wai), sono d'obbligo, arrivati a questo punto.

線 [xiàn] è la 'linea', il 'filo'. Alcune volte è usato per 'rotta' o per 'linea di demarcazione'. La forma semplificata, 线, rende comunque bene l'idea. Deriva da 纟(o 糸) [sī], che significa 'filo di seta' e da 戋(o 戔) [jiān] oppure 泉 [quán], utilizzati per il valore fonetico. In cantonese è scritto /Seen/ o /Sin/.

位 [wèi], lo abbiamo visto, significa 'posizione', 'posto' o 'location', per dirla all'inglese. Alcune volte si usa per indicare lo 'status' o la 'condizione'. delle persone. Deriva da 亻(o 人) [rén], la 'persona', e da 立 [lì], che indica la 'posizione'. In cantonese si trova come /Wai/.

L'allineamento (線位), per farla breve, è un altro tra i concetti di base di questo sistema, che ha una teoria molto precisa in merito, della quale bisogna tener conto durante rotazioni e spostamenti, per non far venir meno una delle fondamenta su cui si sorregge il Wing Chun Kuen.

In parecchie famiglie si parla di 'facing', facendo riferimento all'allineamento corretto delle linee, il che mi trova totalmente concorde. Effettivamente, senza un adeguato studio del 'facing', non riusciremmo a studiare né il concetto di 'angolo cieco', né, tantomeno, l'utilizzo di entrambe le braccia in modo simultaneo.

mercoledì 20 ottobre 2010

位置 - Wai Ji

Siccome alcuni dei miei ragazzi hanno chiesto lumi circa i temi cardine sollevati dall'amico Vito Armenise, cerco di far luce su uno dei punti importanti, che sembra essere facilissimo da comprendere, ma, spesso, non lo è. Si tratta del 位置 (Wai Ji), la cosiddetta 'teoria del reference', che si apprende con lo studio della Chum Kiu. Si tratta del concetto di prendere posizione rispetto all'avversario, una delle basi di qualsiasi sistema di combattimento.

位 [wèi]significa 'posizione', 'posto' o 'location', per dirla all'inglese. Alcune volte si usa per indicare lo 'status' o la 'condizione'. delle persone. Deriva da 亻(o 人) [rén], la 'persona', e da 立 [lì], che indica la 'posizione'. In cantonese si trova come /Wai/.
置 [zhì] è un 'luogo' o, più propriamente come verbo, 'mettere in un posto', 'installare' o 'impostare'. Non a caso, 位置 [wèizhi] significa proprio 'posizione', 'prendere posizione'. L'ideogramma deriva da 罒 (o 网) [wǎng], la 'rete', e dall'utilizzo di 直 [zhí] ('diritto') per il suo fonema. In cantonese è spesso scritto /Ji/ o /Jee/.

In tutta evidenza, quindi, il 位置 (wèizhi o Wai Ji) è il modo di relazionarsi all'avversario. Il modo in cui studiare questo concetto è diverso da Maestro a Maestro, perché ognuno privilegia un metodo, durante il percorso di formazione dell'Allievo. L'importante è che sia insegnato il modo di utilizzare correttamente due mani, contrariamente ad altri sistemi, durante il cambio di posizione, rispetto all'avversario.

martedì 19 ottobre 2010

[Video] Il footwork della famiglia CRCA

Vi invito a guardare con attenzione il video che segue, che concerne uno stage vecchissimo (è del 1997), uno dei primi stage in Italia di Randy Williams, in cui spiega le basi del suo sistema. In questo stage c'è una parte dedicata al footwork e alle applicazioni di base. Non sono spiegati tutti i passi (manca il passo indietro, Toy Ma, e quello che "rinforza", Chong Ma), ma dà comunque un'idea.

Nel video potete vedere Randy Williams, Fabio Bevilacqua (che allora era in CRCA) e l'amico Vito Armenise.

lunedì 18 ottobre 2010

Intervista a Vito Armenise

Oggi incontriamo Vito Armenise, Maestro della Scuola di Randy Williams.

Ci puoi raccontare come è nato il tuo amore per le Arti Marziali? Quando hai iniziato a praticarle e, soprattutto, cosa hai studiato prima del Wing Chun?

Il mio amore è nato da bambino, quando mio padre mi portava al cinema a vedere film di arti marziali. Ho cominciato a praticarle a 10 anni con un maestro che faceva (l’ho capito col senno di poi) un miscuglio di stili cinesi. 

A 16 anni, leggendo la rivista Banzai, mi venne il desiderio di provare il full contact kick boxing e andai nella migliore (all’epoca) palestra di Bari. Ricordo che gli allenamenti erano duri e ogni allenamento finiva con almeno 3 round da 3 minuti di sparring. Arrivavamo sempre esausti alle docce.
Uno dei ricordi più belli è che il sabato, noi agonisti, andavamo in una palestra di boxe per allenarci con i pugili.

Quando hai iniziato a studiare il Wing Chun? Puoi ripercorrere i tratti salienti della tua 'carriera'?

Ho cominciato a studiare il Wing Chun nel 1990 in WTOI-EWTO. Appena iscritto, cominciai ad integrare il corso in palestra con le lezioni private. Dopo un anno mi proposero di diventare istruttore.
Sono stato istruttore in WTOI fino al 1996, poi dopo una piccola frequentazione dell’associazione di Stephen Chan, sono approdato alla CRCA di Randy Williams nel 1997 e non ho più cambiato.
Ad ottobre del 2001 il corso della mia vita è cambiato per mezzo di un incidente con la moto che mi ha provocato diversi danni, i più gravi dei quali erano alla spina dorsale e al plesso brachiale destro.
Ancora oggi non utilizzo il braccio destro e ho una piastra di titanio nella spina dorsale.
Per un bel po’ dovetti abbandonare non solo l’insegnamento, ma anche la pratica del Wing Chun.
Ne approfittai però per approfondire il lato teorico e filosofico del sistema.
Quando ripresi l’allenamento, il mio Sifu mi aiutò a trovare il mio personale metodo di combattimento, plasmando sul mio nuovo status fisico i principi del Wing Chun.
Solo da poco sono tornato all’insegnamento.

Quali sono stati i tuoi Maestri? Oggi chi è il tuo Maestro?

Il mio primo istruttore di Wing Chun è stato Danilo De Candia. Il primo Sifu Michael Fries.
Diventato istruttore WTOI ho fatto ovviamente riferimento a Sifu Cuciuffo e Sifu Kernspecht.
Nel corso degli anni ho avuto modo di conoscere tutti i Sifu più importanti dell’EWTO e da ognuno di loro ho ricevuto insegnamenti.
Il mio attuale maestro è Sifu Randy Williams.

Sei un SiFu. Come si viene eletti tali nella tua Scuola?

Nella CRCA non si viene “eletti” Sifu e non si ricevono certificati.
In realtà tra di noi non usiamo nemmeno la parola “Sifu”. Randy Williams stesso si fa chiamare da me “Seef” che è una specie di vezzeggiativo di Sifu.
Randy Williams dice sempre che le capacità non vanno “attestate”, ma vanno “dimostrate”.

Quante ore al giorno ti alleni?

I miei impegni, oggi, mi tolgono gran parte del tempo, ma cerco di trovare sempre almeno 1h – 1h e 30m al giorno per il mio personale allenamento.

Hai mai combattuto in contesti sportivi? Con quali risultati?

Ho combattuto in contesti sportivi locali quando facevo kick boxing, vincendo qualche torneo. Una coppa ed una medaglia le ho ancora da qualche parte.

Quante ore dovrebbe dedicare all'allenamento uno Studente che volesse progredire in modo serio?
  
E’ molto difficile rispondere a questa domanda. Cosa significa progredire in “modo serio”?
Tutto dipende dall’obiettivo del praticante.
Uno che si dedica full time potrebbe allenarsi anche 5-6 ore al giorno. Chi lavora e ha famiglia non po’ permettersi questi ritmi. Questo che significa, che o ci si allena 5-6 ore al giorno, o non ci si allena seriamente? Io non la penso così. Alla base di tutto c’è l’obiettivo della persona.
Non c’è un progresso standard. C’è un progresso personale. C’è progressione seria quando il risultato dell’allenamento ci mantiene sulla strada del nostro obiettivo e ogni giorno siamo migliori del giorno precedente.
La cosa importante è trovare sempre un po’ di tempo da dedicare al Wing Chun. Anche se non ci si può allenare per un’ora intera, si possono fare circuiti molto validi che durano pochi minuti. Se non ci si può allenare per niente, si può fare training mentale o studiare la parte teorica.

Che ne pensi del modo di insegnare degli altri Maestri di Wing Chun e delle altre Famiglie in generale?

Ho molti amici tra gli insegnanti di altri lineage. Con alcuni la relazione è più stretta, con altri meno, ma quasi con tutti ho ottimi rapporti.
Penso che ognuno ha il diritto di seguire la propria didattica. A volte è molto diversa dalla mia, a volte è simile, ma tutti gli insegnanti che conosco hanno un’ottimo sistema di insegnamento.

Quali sono le maggiori differenze che riscontri tra il tuo Wing Chun e quello delle altre Famiglie che conosci?

La prima differenza che notano tutti è nella rotazione. Il primo scopo della rotazione in CRCA è quello di generare potenza. Per far questo la rotazione è sull’asse centrale muovendo contemporaneamente i piedi e ruotando sui talloni.
La seconda differenza che spesso gli altri lineage mi “imputano” è l’utilizzo di una struttura forte che lascia spazio alla cedevolezza solo se l’avversario riesce a “rompere” la mia struttura.
La terza differenza è nella posizione di guardia (擺樁 Bai Joang), dato che per me i piedi stanno su 2 linee parallele e il busto è angolato di 45° rispetto all’avversario.
La quarta differenza è che io preferisco spostare prima il braccio avversario (facendolo scivolare sulla mia piramide, o cuneo che dir si voglia) e se questo non è possibile, muovo il corpo, mentre so che altre famiglie preferiscono fare esattamente il contrario.
Ritengo però che queste differenze siano solo di forma e non di sostanza, dato che molto spesso sono solo differenti interpretazioni dei medesimi principi.

Quali sono i concetti chiave sui quali si focalizza la tua Scuola?

Ce ne sono diversi.
Il concetto cardine, la spina dorsale del sistema e il principio base a cui tutti gli altri fanno riferimento è il vantaggio di linea centrale. Questo principio sfrutta una schematizzazione degli attacchi e delle difese utilizzando una figura geometrica: la piramide, scelta perché è una figura tridimensionale con un vertice e diversi piani di scivolamento. Due piramidi, lanciate l’una contro l’altra, difficilmente si scontreranno sui vertici, ma molto più probabilmente scivoleranno sulle loro facce.
Ci sono piramidi di attacco, piramidi di difesa e piramidi di attacco e difesa contemporanea.
Ogni tecnica del Wing Chun può essere schematizzata come una piramide, con un vertice e diverse facce. La teoria della linea centrale spiega quale tipologia di piramide contrapporre a quella dell’avversario. Il principio di vantaggio di linea centrale spiega quando la relazione tra la nostra piramide è vantaggiosa e quando non lo è.

L’angolo tagliente è una teoria che spiega qual’è l’angolo vantaggioso per approcciare gli attacchi avversari e raggiungere il vantaggio di linea centrale. Strettamente legato all’angolo tagliente è il principio del gomito immobile.

La forza del gomito (Jahng Dai Lick - 踭底力) è un concetto fondamentale per dare potenza e stabilità alle sia alle tecniche, sia all’intera struttura.

Il movimento multidirezionale è un principio che spiega che ogni tecnica del Wing Chun non si muove in una sola direzione, ma ne sfrutta 2-3 contemporaneamentre, in modo che se per qualche ragione una di queste viene bloccata, le altre 2 comunque renderanno efficace la tecnica.

Nel Wing Chun si utilizzano sovente 2 braccia contemporaneamente. Il principio del reference (Wai Jee -位置) insegna come farlo in modo corretto.

Prendere l’angolo cieco è considerato vantaggioso nel Wing Chun. Il come ed il perché è studiato nel principio del facing (Seen Wai - 線位).

Il principio del timing (seen gan sing時間性) è diviso in timing proprio e applicato.
Il timing proprio insegna il giusto ordine di esecuzione di tecniche complesse di 2 o 3 movimenti.
Il timing applicato all’avversario insegna invece diversi metodi per entrare nei “cancelli” dell’avversario.

l’arte di adattarsi ai movimenti dell’avversario diventando il suo specchio è chiamata Jui Ying - 追形. Collegato a Jui Ying, e per permetterne l’applicazione, c’è Duen Kiu Fai Boh - 短橋快步 che significa “ponti corti e passi veloci”.

Tutti i principi appena elencati concorrono ad applicare quest’ultimo concetto: il trapping (Fon Sau -反手).
Per trapping qui non intendo una particolare tecnica, ma un principio in cui si raggiunge la posizione dalla quale noi possiamo colpire l’avversario e lui non può colpire noi, se non modifica la sua posizione.

Ci puoi dire quale sia l'utilità del 'Luk Dim Poon Kwan' oggi?
E dei doppi coltelli?

E’ ovvio non hanno più valore come armi vere e proprie, quindi a parte le applicazioni di natura “storica”, l’utilità va cercata altrove.
Il Wing Chun aggiunge un pezzo alla volta principi, strategie e applicazioni, man mano che si va avanti nelle forme. La parte armata non fa eccezione.
Nello studio delle armi si introducono nuove posizioni, nuovi passi.
La parte più ovvia è l’uso di queste posizioni e di questi passi nel combattimento armato, ma non è l’unico modo di applicarli.
Gli stessi passi, le stesse posizioni e le stesse tecniche di bastone e coltelli possono essere applicati al combattimento disarmato, aprendo nuove prospettive e modalità di combattimento.

venerdì 15 ottobre 2010

Dimissioni dall'IDPA

Rendo noto a tutti i lettori che ieri mi sono dimesso dall'A.S.D. International Dragon and Phoenix Association, decidendo di non rinnovare la mia tessera associativa. Lo stesso dicasi per tutti i miei Fratelli, che avevano precedentemente accettato di far parte della stessa Associazione.

Saluto tutti gli amici di Napoli ed auguro ad ognuno di loro di proseguire il proprio percorso marziale in modo proficuo. 

Saluto e ringrazio SiFu Massimo Fiorentini per gli insegnamenti che mi ha dato finora.

mercoledì 13 ottobre 2010

過手 - Gwo Sau

In un solo ideogramma possiamo rintracciare uno dei rami più importanti dell'allenamento del Wing Chun Kuen. Si tratta di 過 [guò]. Significa 'passare', 'sorpassare' o 'andare oltre'.Ha una forma semplificata, 过 [guò], e deriva dall'utilizzo di 咼 [guō], preso solo per il suo fonema (semplificato, a sua volta, in 寸 [cùn], 'pollice'), e da 辶( o 辵) [chuò], 'andare'. In Cantonese lo troviamo come /Gwo/, /Go/ o /Kao/ (nel lineage Leung Ting, viene scritto in quest'ultimo modo).

Unito a 手, che, come sappiamo, indica la mano, va a formare la coppia di ideogrammi che fanno riferimento al cosiddetto 'Chi Sau libero'. Si tratta, in ultima istanza, del libero scambio di 'tecniche' che si allena dopo aver ben compreso il Poon Sau. Lo stesso SiJo Leung Ting parla di Kao Sau quando fa riferimento alle sezioni di Chi Sau, per far capire che si tratta di un mezzo di studio di alcuni temi di lavoro (argomento ripreso da SiFu Norbert Maday e dai suoi Allievi), da allenare in modo sempre più libero e dinamico. 

In pratica bisogna partire dalle 'sezioni' per studiare diverse aperture/chiusure nelle fasi di contatto, per poi mischiarle e lavorarle in modo assolutamente non codificato, per permettere al praticante di istintivizzare delle risposte propriocettive, su stimoli tattili. Sicuramente non si tratta di 'sparring', ma è un modo molto utile per capire se ciò che si apprende nelle forme può essere riportato nelle fasi di contatto, durante uno scontro.

Per poter allenare in modo sicuro ed utile il 過手 (Gwo Sau), ritengo necessarie almeno due protezioni fondamentali: il paradenti ed i guantini, leggeri, propriamente indicati per il Wing Chun, con le dita libere. Se ci si allena in modo abbastanza duro, diventa necessario anche il corpetto, che permette di scaricare i colpi sul corpo del nostro partner. Chiaramente, per quanto possibile, sarebbe bene allenarsi a mani nude, ma solo a velocità che consentano di controllare i propri movimenti. Non bisogna mai accelerare, se non si vuole rischiare di perdere il controllo.

martedì 12 ottobre 2010

Interview with SiFu Cheung Yung [Yuen Kay San's lineage]

Vi invito a leggere questa nuova interessante intervista realizzata da Sergio Iadarola a SiFu Cheung Yung del lineage Yuen Kay San. 

Sifu Cheung Yung, how long have you been studying Wing Chun ?

More than 20 years.

Could you tell us a little bit abut the background of the Yuen Kay San Wing Chun Lineage ?

Yuen Kay San Wing Chun was passed down by Fung Siu Ching. Fung Siu Ching learnt the art from Dai Fa Min Kam (aka Look Kam) from the Red Boats. The lineage descended further back from Ng Mui Si Tai (the nun). It has been passed down by Ng Mui Si Tai.

Who was your Sifu ?

Sum Nung.

Can you tell us a little bit about him ?

What kind of person he was, what was he like as a teacher ?

I started learning from Sifu Sum Nung in 1987, and stayed with him till he passed away in 2002. I studied under him for 15 years. He taught me not only Kung Fu, he also taught me Chinese medicine. I am actually a bone doctor, he was too. We had the same interest, so he taught me Kung Fu and bone setting. He was a very kind and humble person, and that is why we learnt a lot from him. Even till now, the way we are is how he taught us to be. His Kung Fu was very good, especially short-range techniques. He was known as “Iron arm” and “lighting hands”. His hands were extremely fast.

What forms are there in the Sum Nung (Yuen Kay San) Wing Chun system ?

Yuen Kay San had two teachers. The first sifu was Fok Bo Chuen. After Fok Bo Chuen taught Yuen Kay San all his Wing Chun skills, he introduced Yuen Kay San to Fung Siu Ching. The three forms, Siu Nim Tau, Chum Kiu and Biu Tze were most probably formulated and developed by Fung Siu Ching and taught to Yuen Kay San. Siu Nim Tau trains mainly wrist power. Chum Kiu trains mainly the bridging of the gap from long distance to short distance. Biu Tze trains mainly the bridging of the gap from short distance to long distance. As well, the style has kept intact the old and ancient Sub Yee San Sik (the twelve separate techniques). One of the first things we also have to learn when starting is Sun Hei Gwai Yuen, a form of chi kung which is for foundation training. We also must learn Siu Lam-based tit da (bone-setting techniques) i.e. Chinese medical bone-setting skills. There is also the Sub Yee Fart Moon (twelve methodology) which includes: darb, Tseed, Chum, Biu, Chi, Mor, Tong, dong, Tun, Cheet, Tau, Lap, as well as other key principles and verbal teachings which one has to grasp and understand in the art.

Could you tell us the meaning of Sub Yee San Sik ?

Sub Yee San Sik represents the most basic form of training, and offers a person the quickest way to learn Wing Chun techniques which can be used effectively in combat against other styles of kung fu. This is mainly Wing Chun skills to be learnt for use in combat against techniques from other kung fu styles.

I heard that the Late GM Yip Man was a friend of the late GM Yuen Kay San, is that true ?

Yip Man and Yuen Kay San were good friends in Fat Shan initially. Yip Man learn Siu Lam Weng Chun which was descended from Chau Chin Wah (Chan Wah Shun). Yuen Kay San learnt Wing Chun which was descended from the nun Ng Mui Si Tai. Accordingly, the three forms Siu Nim Tau, Chum Kiu and Biu Tze are from the lineage as passed down from Ng Mui Siu Tai. Chan Wah Shun’s side learn Southern Shaolin. They practiced forms such as Sei Moon (four doors) and Fook Fu (subduing the tiger) which had no connection with the three Wing Chun forms. But because this Yip Man was initially friendly with Yuen Kay San, he regularly and persistently visited Yuen Kay San to ask questions on these three Wing Chun forms ! As a result, Yuen Kay San provided Yip Man with guidance and instructions on these three Wing Chun forms: Siu Nim Tau, Chum Kiu and Biu Tze. Moreover, it should be noted that even the most fundamental chi-sao postures and methodology (luk sao and seung sao) were all taught to Yip Man by Yuen Kay San.

You researched quite a lot yourself. Can you elaborate on that? Can you explain something about your research ?

My opinion is that Sum Nung Wing Chun is more refined, focuses on the release of short-range power and is good with close range combat. Each and every joint can be well utilized, and with a strong emphasis on stance and waist coordination. Utilizing the concept of “Yee Siu Sing Dai” i.e. using the small to gain victory over the big. Hence, a small person can, therefore, win in combat against a much bigger person using this art. The art is, according, suitable for southern Chinese people, especially those from Fat Shan who are small in stature. It is also suitable for Chinese people, who are generally smaller in stature when compared with westerners. Utilizing the concept of “Yi Yau Chai Gong” i.e. using the soft to subdue the hard, and having an advantage in close range combat. That is why it is different from other styles of kung fu. It is also extremely fast, relying upon the feelings in the hands, and does not involve thought. It is a simple, straightforward and realistic form of Kung Fu.

In your opinion how is Yip Man’s Wing Chun created ?

What Yip Man learnt in the early years was Chau Chin Wah’s Weng Chun, which was Southern Shaolin based and passed down from Chi Sim’s lineage. The techniques are less close and tight, and are more extended and open. After having obtained the three Wing Chun forms from Yuen Kay San, however, Yip Man modified his art, which, thereafter, included both Luk-sau skills and close-range combat techniques, and became much more comprehensive and well rounded. (It is now spread and promoted very effectively) After that, he most probably obtained both jong (wooden dummy) techniques and gwun (pole) techniques at a place called Dai Duk Lan in Hong Kong. Dai Duk Lan was the place where Tang Yik’s line of Weng Chun, which is also descended from Nam Siu Lam (Southern Shaolin), was taught and practiced.

Can you tell me the relationship between Fung Siu Ching and Yuen Kay San ?

Fung Siu Ching learnt Wing Chun from Dai Fa Min Kam. He also learnt from both Wong Wah Bo and Leung Yi Tai, which is why his kung fu is comprehensive and well-rounded. He was a famous bodyguard, and only returned to Fat Shan when he was old. He was in Guangdong when he was young, and Wing Chun was made famous there mainly because of him. Most Wing Chun branches prevalent today descended from his lineage and acknowledge him as their style’s ancestor and predecessor. He influenced greatly traditional Wing Chun culture in the Guangdong region. This person was, indeed, our Great-Grandmaster.

We heard that your Sifu Sum Nung won many bare knuckle fights. Can you tell us a little bit about that? Were you witness to some of the fights ?

There were several periods in Fat Shan’s Wing Chun history. The first was Fung Siu Ching’s period. The second was Dr. Leung Jan’s period. The third was Yuen Kay San’s period - he was the best in Wing Chun in Fat Shan back in those days. And after that, it was Sum Nung, who was ranked first and remained undefeated in Fat Shan back then. Sum Nung then went to Guangzhou to spread his art. Hence Guangzhou Wing Chun was developed and made famous by him.

Are there some fights of Sum Nung you still remember ?

There were many styles of Kung Fu back then, and he had fought with challengers from every one of them. He had learnt from Yuen Kay San when he was young. He once went for a haircut at a hair salon. The boss of the salon, who was known as “Hairdresser Ho”, practiced Tibetan Lama White Crane Kung Fu and was very strong. He asked Sum Nung when Sum Nung was there for a haircut if the ‘chi chi mor mor” techniques (i.e. “stick stick feel feel” techniques which rely on sticking and feeling) he had learnt from Yuen Kay San were effective or not ? Sum Nung responded by saying : “well, you can always try it out”. Hairdressor Ho then said to Sum Nung that if Sum Nung can defend himself successfully against one of this pow chui (an effective uppercut technique), then he will not be charged for the haircut. At the time, Hairdresser Ho was very famous for his kung fu skills in Fat Shan. After Sum Nung had finished his haircut, he came downstairs to accept Hairdresser Ho’s challenge. At which time Hairdresser Ho indicated to Sum Nung that he was just joking. Sum Nung, however, responded by saying that he was very serious. Hairdresser Ho then made the first move by advancing his stance forward and, simultaneously, executing his uppercut technique. Sum Nung responded by executing a short-range kuw sao which immediately immobilized Hairdresser Ho. Sum Nung naturally won the challenge fight. When Yuen Kay San heard about the incident, he was very proud and happy, since Sum Nung had only just started learning Wing Chun from him for a short time. This is just one of the stories.

giovedì 7 ottobre 2010

Lin Wan Chung Kuen

Voglio proporvi questo video didattico sui Lin Wan Chung Kuen, i cosiddetti "pugni a catena". Potete vedere SiFu Leung Kwok Wah, uno dei Maestri che studia con SiJo Leung Ting, durante la pratica dei pugni al sacco a muro, un tipico strumento utilizzato dai praticanti di Wing Chun di tutto il mondo, solitamente riempito con tre tipi di materiali diversi.

Fate attenzione all'utilizzo della forza centrifuga, dell'elasticità di tutte le articolazioni e della forza elastica dei muscoli, impiegate durante l'esecuzione del pugno singolo, nella dimostrazione iniziale.

Il video è corredato di una spiegazione tecnica sul corretto allineamento strutturale del braccio rispetto alla linea centrale. Si può notare anche come SiFu Leung Kwok Wah tenga fede ai tre concetti Ham Hon, Lok Bok e Cham Jarn, durante le esecuzioni. Pochi secondi prima della fine del video, si intravedono anche i tipici pugni doppi, provenienti dalla Biu Tze.

Per i miei ragazzi: ponete particolare attenzione al momento dell'impatto del pugno sul sacco. Notate qual è, alla fine, il punto di contatto? Bene! Tenete d'occhio anche il polso, che, nel momento del colpo, forma una sola linea con ulna e radio...mai sentito dire eh?


I "pugni a catena" si incontrano per la prima volta nella Siu Nim Tau e fanno riferimento alla catena di tecniche eseguite in modo continuo, concatenato, appunto. Sono la penultima tecnica (l’ultima è Sau Sick) e, siccome la SNT contiene i “concetti” che regolano il Wing Chun Kuen, anche il penultimo concetto.

Si trova alla fine della forma, perché, dopo aver spiegato le altre tecniche ed i concetti di base, attraverso  questo set si capisce che tutte le tecniche possono essere eseguite singolarmente o in maniera concatenata.

Anche i pugni a catena cambiano a seconda della profondità dei nostri “occhi” ovvero della nostra capacità di capirne le interpretazioni. La prima, la più semplice, ci può comunicare che i "pugni a catena" sono una semplice tecnica. Si studia quindi il come eseguirla ed il quando è opportuno e “sicuro” eseguirla. 

In una seconda chiave di lettura, il pugno perde di importanza e ci si concentra sulla catena continua. Molto spesso nelle forme il pugno è utilizzato come “tecnica base”, ma in realtà altre tecniche di attacco possono prendere il suo posto senza che il concetto espresso sia modificato. Questo è un ottimo esempio. Non è detto che solo i pugni possono essere concatenati. L’importante non è, infatti, la tecnica, ma il concetto di concatenazione. Ogni attacco è potenzialmente concatenabile.

Come terza interpretazione, dobbiamo pensare al concetto stesso espresso dalla tecnica. I pugni, visto che sono tirati in sequenza, potevano essere chiamati semplicemente Lin Kuen – Pugni continui - ed il concetto sarebbe stato chiaro ugualmente. Invece no. Hanno utilizzato il termine “catena”. Perché? Ogni anello ha una relazione con il suo successore e il suo predecessore. Ecco perché il termine “catena”. Tra le tecniche ci deve essere una relazione. 

A questo punto “Lin Wan Sau” potrebbe essere definito come “tecniche di mano eseguite continuamente che hanno tra di loro una relazione di qualche genere”. Definire questa relazione è abbastanza lungo, ma con un paio di esempi sarà possibile capire il concetto e scoprire da soli il resto delle relazioni. In fondo ciò che sto dicendo non sarà nuovo per nessuno. Tutti diranno: “ma io queste cose le faccio già”. Ovvio, altrimenti non studieremmo il Wing Chun

Tornando alle relazioni tra le tecniche, dobbiamo prima definire due macro-relazioni nel Wing Chun: quella propria (o a vuoto), senza partner, e con l’avversario. Il concetto Lin Wan nella “relazione propria” si concentra sul come eseguire una sequenza di tecniche in modo che il passaggio da una tecnica all’altra sia il più fluido possibile; che la fine di una tecnica sia il caricamento della successiva; che ogni tecnica rispetti le teorie del sistema, prima tra tutte quella della linea centrale, ma anche le altre non sono meno importanti; che  l’equilibrio sia sempre mantenuto; che venga espressa sempre la maggior potenza possibile.

Il concetto Lin Wan se è presente l’avversario cambia? Forse. Ovviamente tutti i punti precedenti devono essere rispettati, ma si aggiunge una relazione che quando si è da soli non è possibile considerare: l’avversario stesso. L’ultima relazione di Lin Wan è: “la tecnica del mio avversario determina la mia tecnica.”